di Enrico Buongiovanni
"Ci sono giorni in
cui la solitudine è un vino inebriante che ti ispira libertà, altri in cui è un tonico amaro, e altri ancora in cui è un veleno che ti fa sbattere la testa contro il
muro."
(Colette)
L'aforisma per questo nuovo articolo appartiene a Colette, scrittrice e attrice francese, considerata fra le maggiori figure della prima metà del XX secolo.
Con le sue parole ci fa capire quanto la solitudine possa essere uno stato negativo o positivo a seconda di come lo viviamo e del periodo che stiamo passando.
Non credo che le persone siano fatte per stare sole è per questo che se trovi qualcuno a cui tieni sul serio, devi lasciar perdere le cose di poco conto, perchè niente è peggiore del sentirsi soli pur avendo un sacco di persone attorno.
Credo che il senso di solitudine sia una delle esperienze più universali, probabilmente ci sono un sacco di persone che provano la stessa sensazione.
Forse è perchè ci sentiamo abbandonati da tutti, o capiamo di non essere autosufficenti come credevamo o perchè sappiamo che dovevamo comportarci in modo diverso, oppure scopriamo di non essere bravi coem credevamo.
Qualunque sia il motivo, quando tocchi il fondo puoi sempre scegliere, lasciarti andare all'autocommiserazione o stringere ii denti.
Ci sono poi quei casi in cui passare del tempo con se stessi, porta solo vantaggi ed è proprio di questa tipologia di solitudine positiva dalla quale voglio iniziare a parlare.
1 - Solitudine positiva
ci sono persone che al solo pensiero di stare da sole, cadono preda dell'ansia, non riuscendo dunque mai a stare un po da soli e cercare di conoscersi veramente, tutto ciò porta dunque all'inevitabile ovvero il condizionare il proprio essere in base alle persone circostanti, il proprio carattere, le proprie idee, la propria personalità.
Insomma non conoscendo veramente chi siamo, come riusciremo ad avere rapporti veri e sinceri, non saremo nemmeno in grado di sapere cosa potremmo offrire di noi stessi agli altri, non conoscendoci e avendo modellato la nostra persona sulla base delle visioni altrui.
La solitudine positiva insegna proprio questo, ovvero ad apprezzare il tempo che passiamo da soli per conoscere a fondo le nostre idee, ambizioni, sogni e traguardi che desideriamo raggiungere.
Ogni tanto fa bene stare da soli, passare del tempo senza nessuno attorno, solo noi e i nostri pensieri, passiamo così tanto tempo della nostra vita immersi nel caos mondano e nella frenetica routine giornaliera, da finire col dimenticarci cosa voglia dire stare in pace con noi stessi.
Rimanendo quindi risucchiati in questo vortice finiamo, alle volte, col vivere inserendo una sorta di pilota automatico, compiendo ogni azione senza accompagnarla con l'opportuno significato.
Analizza la tua vita, la tua routine, prenditi il tuo tempo ed i tuoi spazi, inizia con un'ora alla settimana, non costa nulla, immagina un 'intera ora dedicata esclusivamente al rapporto con te stesso, niente pc, niente telefono, nemmeno la tv, solo te che ti distendi sul divano e fai ordine nella tua testa.
Noterai gli effetti positiva se farai entrare questo “ora per te” nella tua routine giornaliera, steso sul divano,nessuna distrazione solo tu che pensi al tuo benessere.
Il passo più importante sarebbe quello di riuscire a fare sempre più cose da soli, senza aver bisogno della presenza fissa di nessuno.
Ciò molte volte non viene fatto, perchè siamo immobilizzati da una certa vergogna, la quale ci impedisce di fare molte cose da soli, ma solamente in compagnia, invece fatti coraggio e prova dalle cose più semplici, il tuo carattere ne uscirà molto più rafforzato rispetto a prima, e tu avrai conosciuto qualcuno di davvero importnte, te stesso.
2 – Solitudine negativa
questa è la tipologia di solitudine dura, difficile da accettare e da superare, molti fra coloro che la vivono, sentono di essere sbagliati in qualche modo.
Abbiamo parlato fin'ora di quanto sia positiva la solitudine, per conoscerci meglio ed esplorare I nostri ounti di forza, senza aver alcuna influenza attorno.
Cosa succede però quando quella stessa solitudine non è voluta, quando noi ci sentiamo tagliati fuori o ancor peggio abbandonati e non capiti.
Questo è uno stato d'aimo universale ed il continuare a provarlo non ci fa vedere le cose co la giusta obbiettività, in molti casi ci sentiamo soli semplicemente perchè miopi e non riusciamo a vedere quante belle persone abbiamo attorno.
In questi casi il demone della solitudine si abbatte su di noi, mostrandoci il mondo in bianco e nero.
Veniamo così paralizzati da questa paurs incombente di stringere legami, per non rimanere da soli una seconda volta.
Così facendo ci precludiamo la possibilità di stringere nuovi legami, nuovi affetti e nuove relazioni, non tenendo presente che siamo mutevoli ed in continuo cambiamento.
Lasciando così che la paura della solitudine ci precluda dall'innescare nuovi rapporti.
Specialmente in questo mondo così social, fatto di connessioni, chi viene colto dalla solitudine finisce per nascondersi dietro allo schermo di un pc, preferendo la sterilità dei "like" e dei "follower" ai legami costruiti nella vita reale.
Scrolliamoci di dosso la paura accettando la possibilità di rimanere da soli, lontani dai vecchi rapporti in favore della costruzione di nuovi.
3 - Conclusioni
Vi è quindi una particolare magia nella solitudine positiva, il riequilibrarsi, entrare veramente in comunione con noi stessi senza inquinamenti esterni.
Qunado invece si present l'altra faccia della medaglia, quella della solitudine negativa, l'importante è non cedere e non permettere di farci condizionare dall'autocommiserazione.
Siamo tanti in questo mondo e nessuno di noi è fatto per rimanere da solo, spalanca le porte al mondo esterno senza privarti mai di possibili relazioni future.
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Fedevede (lunedì, 22 ottobre 2018 14:09)
Sono d'accordo, dovremmo tutti imparare a prenderci del tempo per noi stessi, senza considerare il resto