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Filofobia: non avere paura di affezionarti, non avere paura di amare

Di Enrico Buongiovanni
“Ci sono due forze motrici fondamentali: la paura e l’amore. Quando abbiamo paura, ci ritraiamo indietro dalla vita. Quando siamo innamorati, ci apriamo a tutto ciò che la vita ha da offrire con passione, entusiasmo, e l’accettazione.”
(John Lennon)
L'aforisma per questo articolo appartiene a John Lennon, il quale fu un cantautore, polistrumentista, paroliere, attivista, attore cinematografico e regista britannico.
Dal 1962 al 1970 fu compositore e cantante del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, compose anche la maggior parte delle canzoni. Con McCartney formò una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo. 
È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney. 
Nel 2002, in un sondaggio della BBC sulle 100 personalità britanniche più importanti di tutti i tempi, si è classificato ottavo.
Terminata l'esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. 
Fu assassinato a colpi di rivoltella da un suo stesso fan, Mark David Chapman, la sera dell'8 dicembre 1980 a New York.
Con le sue parole ci mostra l'entità e la forza di quello che porta l'amore, esso ci aiuta a vivere più serenamente, mostra la vita di un altro colore e ci aiuta a percorrere un percorso completamente vuoto.
Vi sono però alcune persone che hanno grosse difficoltà ad accettare l'amore e soprattutto a dimostrarlo, ciò a lungo andare può causare non pochi problemi.
1-Cos'è la filofobia?
La filofobia è definita come la paura persistente, ingiustificata ed anormale di innamorarsi o di amare una persona. 
Una conseguenza della filofobia potrebbe essere “l'anoressia sentimentale", che sarebbe la mancanza di desiderio, in questo caso sia sentimentale che sessuale.
Il soggetto filofobico prova attacchi di depressione perché ha paura che in futuro possa essere ferito dall'altro soggetto verso il quale prova amore, ma allo stesso tempo prova un senso di attrazione fisica e morale nei confronti dell'uomo o della donna. Nelle sue fasi di maggiore acutezza questa paura presenta dispnea, iperidrosi, nausea, tachicardia, agitazione ed altri sintomi tipici dell'ansia. La filofobia è di solito dovuta ad una mancanza d'affetto (anche in difetto) in età infantile che è poi risultato sopravvalutato dal soggetto in questione. La cultura psicodinamica rinvia invece la filofobia a interazioni primarie madre-figlio frustranti o traumatiche (vedi gli studi sull'ospitalismo di René Spitz e sull'attaccamento di John Bowlby). La paura che ciò possa riaccadere si sviluppa contemporaneamente con il filofobico. Questo gli provoca un disturbo mentale ogni qualvolta un'altra persona provi a mettersi in relazione con lui, una sorta di "autodifesa" attivata dall'organismo che associa all'amore la sofferenza.
2-Avere paura di amare: perché è un errore
Avere paura di amare è dunque un grosso errore, prima di tutto perché ti priva di tutte quelle cose, che solo il rapporto umano di complicità con l'altra persona, è in grado di donarti, in più ti aiuta a non dare mai nulla per scontato.
Ma allora perché esiste questo tipo di paura?
È molto semplice, i motivi possono essere molteplici, a partire da una bassa autostima, la quale erroneamente ti intrappola nella falsa credenza di non essere mai abbastanza, di non meritare qualcuno al tuo fianco, quando in realtà, in qualche occasione basterebbe provare a vedersi con occhi differenti, sotto una luce differente e se questa luce proviene da qualcuno che ti ama allora tu fatti un favore e inizia a seguirla.
È sbagliato non aprirsi a un rapporto perché in passato si è stati delusi, è sbagliato mettere una croce su ciò che potrebbe essere per la sola paura di ciò che sarà.
Il rapporto con l'altro richiede un grande sforzo, ovvero quello di mettersi a nudo, di mostrare la nostra vulnerabilità e di accettare la possibilità che alle volte le cose non vadano in maniera perfetta, che richiedano impegno.
In fondo i rapporti non funzionano come siamo abituati a vederli al cinema, le cose non si aggiustano magicamente in mezz'ora, ma richiedono impegno, tempo e pazienza, e bisogna lavorarci sopra quando la situazione lo richiede.
È capibile, in fin dei conti amare e affezionarsi può  essere un rischio, può anche deluderti o buttarti giù eppure non devi mai accettare una situazione del genere come l'unica possibile.
Accetta il fatto che chiunque al mondo merita la felicità e di conseguenza, chiunque merita la giusta persona accanto.
3-Dona le giuste attenzioni
Una volta che hai finalmente accettato l'idea e ti sei donato la possibilità di affezionarti e di meritare l'amore, ricorda una cosa importante, i rapporti hanno bisogno di attenzione.
Pensa alla cura di un fiore, bello, rigoglioso e dai colori sgargianti, per quanto bello appaia, se non riceverà le giuste cure nel tempo, esso appassirà e non risulterà più con la bellezza di un tempo.
Così anche noi, dobbiamo entrare nell'ottica di idee che un rapporto per durare nel tempo ha bisogno delle dovute attenzioni, per questo è così importante non solo accettare l'amore che ci viene donato, ma anche imparare a dimostrarlo, se questo non avviene allora ce ne pentiremo in futuro per non aver curato e coltivato qualcosa che avrebbe potuto essere realmente grande.
Bisogna dunque imparare a dare le giuste cure e attenzioni all'altro e non solamente le briciole del nostro tempo, esse verranno lasciate a terra e non verranno raccolte.
Accetta gli impegni, le difficoltà e gli ostacoli che l'amore può portare, ricordando che ciò che dona val bene lo sforzo.
Vivi nell'accettazione, nell'amore e nella certezza che meriti il meglio per te stesso.

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Commenti: 3
  • #1

    Mirella (lunedì, 11 novembre 2019 11:23)

    Hai proprio ragione, senza le dovute attenzioni un rapporto muore, indipendentemente dalla sua intensità

  • #2

    Tary (lunedì, 11 novembre 2019 14:42)

    Purtroppo la capacità di amare e l'attenzione al rapporto non si possono insegnare.
    Sono le attenzioni a fare la differenza.

  • #3

    Sandra (martedì, 12 novembre 2019 14:49)

    Esatto, non si vive di briciole.