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Nulla è certo, quindi tutto è possibile

Di Enrico Buongiovanni

 

“Sebbene l’intelligenza si senta costantemente attratta verso la chiarezza e la certezza, è l’incerto che attrae spesso il nostro spirito. Invece di seguire penosamente lo stretto sentiero delle ricerche filosofiche e delle deduzioni logiche per giungere quasi inconsapevolmente nelle regioni alle quali si sente estraneo, ed in cui non si scorgono più punti di riferimento, lo spirito preferisce arrestarsi con la forza dell’immaginazione nei campi del caso e della fortuna. Invece di vedersi limitato dalla nuda ed arida indigenza delle necessità logiche, esso si diletta in mezzo agli illimitati tesori del possibile; il coraggio, esaltato da ciò, spicca il volo; il rischio ed il pericolo sono gli elementi fra cui si lancia, come l’audace nuotatore nella corrente.”

(Carl von Clausewitz)

 

L’aforisma per questo articolo appartiene a Carl von Clausewitz, il quale ci mostra con le sue parole, quanto l'incertezza, volenti o meno, sia parte fondamentale delle nostre vite.

Cerchiamo di indirizzare il nostro cammino su un determinato percorso, di fare determinate scelte per giungere a certi tipi di risultato, eppure raramente le cose vanno come previsto e pianificato.

In questi casi, i nostri meccanismi di reazione possono essere differenti, possiamo rimanerci male, rimuginare sull'accaduto e pensare a quale sia la piccolezza avvenuta che ha reso tutto così differente, oppure scendere a patti con noi stessi, accettare che il tutto per quanto siano stati i nostri sforzi, semplicemente il caso, la fortuna o cos' altro finiscono sempre per giocare un ruolo più fondamentale di noi stessi.

 

1 – Non cercare la perfezione, accetta ciò che viene

Magari volevi un finale perfetto. Ora, invece, hai imparato nel modo più duro che alcune poesie non hanno rime, alcune storie non hanno un inizio, un centro e un finale chiaro. La vita riguarda il non sapere, il dover cambiare, vivere il momento e prenderne il meglio, senza sapere cosa succederà dopo.

Non sempre sarai in grado di sapere se le tue azioni porteranno determinati risultati, alle volte ricevi uno sgambetto dal destino, non che sia giusto, semplicemente l'unica cosa che puoi fare è accettare, e andare avanti.

Molte risposte che continuerai a darti, saranno approssimative e possibili credenze e diversi gradi di certezza di cose diverse, ma alla fine non siamo assolutamente sicuri di nulla e ci sono molte cose di cui non sappiamo nulla. Non bisogna avere per forza una risposta. Non dobbiamo sentirci spaventati di non sapere le cose.

Quando si abbraccia l’incertezza, per quanto esso possa apparire difficile, ecco allora che la vita apre nuove strade insolite. 

Come dei semi, gettati sulla via percorsa sbocciano come fiori, in modi che non si possono proprio immaginare.

L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità “autentica, adeguata e totale” sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.

Praticando invece l’accettazione, allora e solo in quel momento, non avremo più limiti per quanto riguarda le nostre possibilità.

 

2 – Nulla è certo, tutto è in cambiamento, anche te

Sai cos’è che non ci permette il più delle volte di accettare l'incertezza nelle nostre vite?

La nostra continua ricerca di spiegazioni, la nostra continua ricerca di risposte ai nostri perché.

Ne siamo ossessionati, non possiamo accettare che le cose accadute non abbiano un significato più profondo, ed ecco che camminiamo in lungo e in largo ricercando quella risposta che giustifichi l'uno o l'altro significato, donandole quel tanto agognato motivo, quel qualcosa in più, ma la vita non è così, le cose capitano, brutte o belle che siano, non c’è sempre un perché a tutto, non tutte le domande trovano un’adeguata risposta e non è compito tuo ricercare quelle risposte.

Alle volte il meglio che puoi fare è camminare e guardare avanti, sperando che l’esperienza passata ti renda in qualche modo più forte, più percorribile il presente e maggiore speranza per il futuro.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Monica (lunedì, 25 novembre 2019 08:17)

    Si infatti, sono più che d'accordo, non serve a niente pensare a come poteva andare l'una o l'altra cosa, ormai è andata.
    L'importante è ripartire e andare avanti.