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Storie di vita: la camminatrice di Santiago

di Enrico Buongiovanni

 

"Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto."

Oscar Wilde

 

L' aforisma per questo nuovo articolo appartiene ad Oscar Wilde, egli fu  uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell'età vittoriana, esponente del decadentismo e dell'estetismo britannici.

Credo che le sue parole siano le più adatte per questo racconto, molte sono quelle persone che si limitano ad esistere, rimanendo immobili, senza mai chiedersi il perché riguardo le meraviglie dalle quali sono circondati.

Questa storia invece parla proprio di questo, ovvero di una ragazza di nome Martina, la quale si è prodigata nel cammino di Santiago, all'inizio quasi per gioco, come fosse un esperimento, un'esperienza da fare.

Non è partita cercando chissà quale cambiamento oppure una diversa visione del mondo, semplicemente è partita senza farsi troppe domande ed ecco che alla fine come lei stessa racconta: "A cambiarti la vita può essere anche solamente un sorriso, ciò che mi rimane nel cuore è il tramonto di Muxia e il tatuaggio che ho deciso di farmi...magari neanche lo so, ma qualcosa è successo e quel qualcosa ti cambia per sempre."

 

1-Il cammino di Santiago

La sua esperienza, come detto in precedenza, prende vita quasi per caso, su consiglio di un'amica che le propone l'idea, ed ecco che la settimana dopo si trovava già in cammino, ed è qui che sta la differenza fra lei e gli altri camminatori, mentre tutti percorrono il tragitto in cerca di qualche significato nascosto, oppure di una diversa prospettiva di vita, lei invece cammina, incuriosita e determinata nel completamento di una nuova esperienza.

Durante un tragitto simile si è portati a pensare che venga naturale conoscere gli altri pellegrini, la realtà però è ben differente e Martina questo lo capisce subito, ovvero che non si cammina per conoscere gli altri, in realtà cammini per provare a conoscere te stesso, a capirti.

Lei stessa afferma.

"Forse non mi sono conosciuta meglio, ma ho vissuto un'esperienza impagabile e le storie delle persone...beh, quelle si conoscono senza bisogno di presentarsi."

Questo è il senso del cammino in fondo, camminando sotto il sole in un fondale di sassi per 7 ore, ciò lo fai perché senti che qualcosa ti manca, percepisci che qualcosa non va, quindi...per mille motivi differenti ti dai da fare avanzi giorno dopo giorno, camminando e cercando ciò che tanto ti manca.

Ecco cos'è il cammino, che sia quello di Santiago, oppure quello della nostra vita, noi tutti siamo alla ricerca di qualcosa che riuscirà a completarci.

Il suo viaggio parte da Porto, passando per Negreira, Santiago de Compostela, fino ad arrivare a Finisterre.

Le giornate iniziano con la sveglia alle 4 del mattino, rimetti le tue cose al buio e cammini, passo dopo passo, ed in cammino pensi a tutta la tua vita a ciò che ti circonda, al dolore fisico che senti, e vivi realmente tutto ciò che ti sta attorno, così ogni volta che raggiungi il nuovo ostello, il nuovo obbiettivo, inizi realmente a sentirti stanco e al contempo sei fiero di ciò che hai raggiunto, avendo ancora voglia di camminare ed esplorare tutto ciò che ti sta attorno, ecco che sei pronto per riposare, non vedendo l'ora di affrontare un nuovo giorno.

Il cammino è questo un viaggio per conoscere te stesso, per chi è credente, per coloro che partono già sicuri di provare qualcosa di spirituale ed anche per coloro che partono solamente per cercare una nuova esperienza.

Grazie alla sua testimonianza, Martina ci insegna quanto forte sia il pensiero, ci insegna che un viaggio non lo si compie sperando ingenuamente di trovare una risposta, ci insegna che come ogni esperienza, prima di tutto, la si vive.

Così ha fatto lei, scoprendo il cammino quasi per caso, iniziandolo quasi per gioco, il significato alla fine si è palesato pian piano grazie alla strada, grazie alla fatica, grazie al tragitto.

In fondo ogni cosa porta un cambiamento, l'unica differenza è il come intendiamo viverla, molti di noi passano la vita fermi ad aspettare qualcosa, senza mai fare un solo passo, perché in attesa del ‘momento giusto’ per iniziare a fare qualcosa di utile.

Non aspettare però, il momento non potrà mai essere quello ‘giusto’, tu semplicemente inizia da dove ti trovi, e lavora, lavora con qualsiasi strumento tu possa avere a disposizione, così troverai migliori strumenti mentre stai proseguendo.

Martina, con questa sua testimonianza, ha dato prova di quanto non importi in realtà cercare un significato nascosto, oppure qualcosa di recondito, l'importante è godersi e apprezzare appieno il momento presente, poiché è l'unico sul quale esercitiamo veramente il nostro potere ed il nostro controllo.

Non perdere la voglia di camminare, non farlo mai, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata… ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati… Perciò basta continuare a camminare, ed ecco che allora ne avrai la certezza tutto andrà bene.

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Commenti: 11
  • #1

    Sara (lunedì, 05 ottobre 2020 10:00)

    Ora so quale esperienza devo fare per riconnettermi con me stessa, grazie :)

  • #2

    Daniele (lunedì, 05 ottobre 2020 14:00)

    Ho sempre voluto farla come esperienza, ma tutti gli articoli che leggevo erano i tipici domanda e risposta, tu invece gli hai donato un taglio più profondo, più spirituale, complimenti.

  • #3

    Marina (lunedì, 05 ottobre 2020 19:35)

    Ora ho voglia di fare il cammino e di conoscere questa tizia.
    :)

  • #4

    Monica (mercoledì, 07 ottobre 2020 10:42)

    Intraprenderò il cammino prossimo mese, e dopo aver letto il tuo articolo sono ancora più vogliosa di compiere questa esperienza!

  • #5

    Martina (mercoledì, 07 ottobre 2020 13:46)

    Ciao Marina,
    Sono la camminatrice ;)se poi decidi di fare il cammino e vuoi sapere qualche informazione o hai curiosità, ti rispondo volentieri.

  • #6

    Monica (mercoledì, 07 ottobre 2020 15:26)

    Martina, che piacere sentire qualcuno di cui hai letto l'esperienza.
    Ti lascio la mia mail: maltoaria@gmail.com, sentiamoci li!

  • #7

    Simona (giovedì, 08 ottobre 2020 11:22)

    Grande, grande, grande, finalmente un articolo che non parla del mero viaggio ma lo accenna soltanto, soffermandosi sulle profondità di ciò che esso comporta.

  • #8

    Fedevede (martedì, 13 ottobre 2020 11:05)

    Mi piace, un'articolo senza alcuna pretesa di un significato nascosto, ma la semplice bellezza dell'esperienza.

  • #9

    Anita (venerdì, 20 novembre 2020 10:13)

    Grande questa ragazza!

  • #10

    Daniela (domenica, 11 aprile 2021 17:03)

    Martina giusto! Anch'io vorrei notizie

  • #11

    Serena (domenica, 11 aprile 2021 19:58)

    Ma come posso contattarla