Di Enrico Buongiovanni
"Le lacrime di un uomo rosso, giallo, nero, marrone o bianco sono tutti uguali."
Martin H. Fischer
L'aforisma per questo articolo appartiene a Martin H. Fischer, ( 10 novembre 1879 - 19 ° gennaio 1962 ) è stato un medico americano di origine tedesca, nonché autore.
È famoso soprattutto per i suoi insegnamenti sull'arte e la pratica della medicina, inclusa la famosa citazione spesso recitata il primo giorno della scuola di medicina:
"Un dottore deve lavorare diciotto ore al giorno e sette giorni alla settimana. Se non puoi consolarti di questo, esci dalla professione."
Con le sue parole trasmette un semplice messaggio forte e chiaro, siamo tutti uguali, viviamo tutti sotto lo stesso cielo, un solo cielo, un unico destino.
Un'estate di non troppi anni fa, andai a Roma, a prestare volontariato presso i centri di accoglienza i quali si occupavano di trovare una sistemazione agli stranieri appena arrivati in Italia.
La storia che vado a raccontare oggi è quella di Morathi, bambino africano, ma la sua intelligenza e la sua capacità di adattamento superano di gran lunga la sua età anagrafica del tempo.
Particolare fatto, il suo nome significa "uomo saggio", decisamente non poteva esistere un nome più adeguato.
1-L'arrivo in Italia
Gli occhi di Morathi li sentivi addosso, quei giganteschi occhi di colore marrone come l’autunno, entrambi sembravano vivi con domande che non si potevano esprimere, come se non esistessero ancora le parole con cui inquadrarle…
Quello sguardo parlava, nonostante il suo silenzio, trasmettendo sensazioni ed emozioni per le quali le parole non erano ancora state inventate.
In un inglese un pò arrugginito, piano piano abbiamo iniziato a parlare, mi ha raccontato di come suo padre durante la traversata non era riuscito a cavarsela, sua madre era rimasta in Africa e lui adesso si trovava in una terra straniera, senza gli affetti di un tempo o parenti stretti, ma sono con una "madre" nuova, acquisita durante il viaggio.
Una volta studiato il suo percorso e la sua storia personale, ecco che di fronte a tutta quella sofferenza, vissuta in un'età così giovane...ecco che i miei problemi divennero insignificanti, acquisendo un'accezione completamente differente.
2-Una storia tutta da raccontare
La sua storia porta un prezioso insegnamento a noi tutti, quello che all'epoca dei fatti era solo un bambino, si ritrovò ad affrontare un viaggio distruttivo, faticoso e decisamente arduo per qualsiasi adulto, iniziò la traversata lasciandosi la madre alle spalle, con il padre come unico compagno, purtroppo il destino alle volte è meschino e decide di rincarare la dose, togliendo a Morathi anche l'unico affetto rimasto.
Ecco che di fronte ad una cosa simile ti chiedo hai ancora il coraggio di dire che la TUA è una vita problematica?
Se la tua risposta è sì, allora è bene che tu faccia una sincera e profonda analisi su te stesso.
Chiunque al suo posto non sarebbe riuscito a trovare la forza di andare avanti, lui invece dopo le prime ore di dialogo, (passate senza che ce ne rendessimo conto), gli chiesi cosa lo spingesse a stare in Italia, in un inglese molto meccanico e condito dal disagio del momento, si asciugò le lacrime, mi fece un sorriso e disse solamente:
"this country is my parents' dream..".
Questo paese è il sogno dei miei genitori, al giorno d'oggi Morathi è un piccolo giovane uomo, con le idee molto chiare su quello che sarà il suo futuro, vuole portare sua madre in Italia a farle conoscere Giovanna e Alberto, i suoi nuovi genitori, coloro che sono riuscito a donargli un sorriso perenne.
3-Cittadini del mondo
Spiegatemi dunque il perché se nelle tue vene, nelle mie, non scorre che un solo sangue ed è la medesima vita a renderci vivi tutti!
Poiché un’unica madre tutti ci ha generato, dove abbiamo imparato a dividerci così?
Siamo cittadini del mondo tutti uguali e liberi, la differenza starà solo nelle nostre azioni, in chi vive per l'unione e chi per creare distacco.
Tu sii parte del primo gruppo, vivendo per la creazione di un mondo più giusto.