Di Enrico Buongiovanni
"Impara a valorizzarti, il che significa: combatti per la tua felicità."
Ayn Rand
L'aforisma per questo articolo appartiene a Ayn Rand O'Connor è stata una scrittrice, filosofa e sceneggiatrice statunitense di origine russa, autrice di Noi vivi, La fonte meravigliosa e La
rivolta di Atlante, fondatrice della corrente filosofica dell'oggettivismo.
Con le sue parole mostra quanto la felicità non sia un traguardo immutabile, non è qualcosa che una volta raggiunto non possa sfuggire di mano, ma dobbiamo invece combattere ogni giorno per
mantenerlo.
Ecco dunque di seguito 5 cose che gli stoici dicono di abbandonare per raggiungere la felicità.
1 - "Non lamentarti mai, nemmeno con te stesso."
Che bene ha mai fatto a qualcuno lamentarsi a lungo termine?
Certo, agitare il pugno al cielo e sfogare le tue frustrazioni può sembrare liberatorio in questo momento, ma ha mai cambiato le tue circostanze in meglio,
risolto i tuoi problemi o reso più felice?
Ecco perché Marco Aurelio scrisse questa frase.
Ricorda dunque, le parole sono pura energia e distribuiscono incantesimi, dunque quando cambierai il modo in cui parli di te stesso ecco checambierai la tua
vita.
Quello che non stai cambiando, lo stai scegliendo
2 - "Non migliorarti per ricevere complimenti."
"Quando hai abituato il tuo corpo a un regime frugale", disse Epitteto, "non darti arie al riguardo, e se bevi solo acqua, non divulgare il fatto tutto il
tempo.
E se mai vuoi dedicarti all'allenamento di resistenza, fallo per te stesso e non per far vedere al mondo."
Il progresso è meraviglioso.
L'auto-miglioramento è uno sforzo degno.
Ma dovrebbe essere fatto per se stesso, non per il complimenti o il riconoscimento.
3 - Non parlare più di quanto ascolti.
"Abbiamo due orecchie e una bocca", disse Zeno, "quindi dovremmo ascoltare il doppio di quanto parliamo".
Non agire in modo avventato.
Il primo imperatore di Roma Augusto, che aveva due maestri stoici, Ario e Atenodoro, "pensava di diventare un leader ben addestrato niente di meno che la fretta
e la temerità".
I suoi detti preferiti erano: "Affrettati lentamente"; "Meglio un comandante sicuro che un audace"; e "Ciò è fatto abbastanza velocemente che è fatto abbastanza
bene". Questi sono marchi di fabbrica dello stoicismo. Non essere avventato.
Non avere fretta.
Non lasciare che le tue emozioni guidino il tuo pensiero.
Le nostre parole non possono essere non dette, quindi dovremmo riflettere attentamente prima di pronunciarle.
Le nostre azioni non possono essere annullate, quindi dovremmo essere cauti prima di intraprenderle.
4 - Non soffrire problemi immaginari.
Come ha spiegato Seneca, dall'inizio dei tempi le persone hanno sofferto "più spesso nell'immaginazione che nella realtà".
Ne ha parlato anche Marco Aurelio: "Non lasciare che la tua immaginazione venga schiacciata dalla vita nel suo insieme", si ricordò.
"Restare con la situazione a portata di mano."
5 - Non paragonarti mai poichè il paragone è il ladro di ogni gioia
Non devi assolutamente paragonarti agli altri, vedi siamo soliti notare i pregi negli altri e i difetti in noi stessi, quindi ecco il mio consiglio, vedi te stesso come un fiore.
Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai poiché non esiste fiore migliore di quello che s'apre alla pienezza di ciò che è.
E quando ti avverrà, potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che aveva da fiorire.