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Relazioni tossiche: la storia della burattinaia

Di Enrico Buongiovanni 


"Non si sceglie di avere una persona accanto per peggiorare la propria vita, ma per migliorarla. E se l’amore non porta a questo o non è amore o è un amore malato."


Osho


L'aforisma in questione di Osho Rajneesh rappresenta quella che purtroppo è la condizione di molte persone, le quali purtroppo, preferiscono vivere all'interno di una relazione malata, piuttosto che avere il coraggio di abbandonare ciò che li fa star male prendendosi la responsabilità di loro stessi, decidendo di cercare veramente la felicità.


1 - La storia della burattinaia 

Molte volte ci troviamo prigionieri dei nostri stessi sentimenti, non vedendo la realtà che si pone di fronte a noi, questo perchè preferiamo la monotonia, ciò che ci è conosciuto, anche quando comprendiamo che il tutto è profondamente sbagliato, non solo per il nostro benessere, ma per il nostro essere.

Questa è la storia della burattinaia, o per meglio dire questa è anche la sua storia, ma principalmente è la storia di Raffaele.

Un uomo buono, ma come si è soliti dire...anche troppo.

La storia sia quella antica che quella recente è piena di persone che in nome di un sentimento che chiamano amore, quando amore non è, si ritrovano a fare le cose più stupide in assoluto, vedendo la realtà circostante non tanto per quella che è, ma per come vorrebbero fosse.

La burattinaia, la conobbe in una realtà lavorativa, poco importa saperne la tipologia, e quella che nacque come un'amicizia tra colleghi si trasformò ben presto in un rapporto malato, spacciato per amore, ma nella realtà dei fatti si trattava solamente di utilizzo.

La burattinaia era già accompagnata, ma come troppo spesso accade le persone rimangono accompagnate per troppo tempo a qualcuno che non li valorizza, cercando così un qualunque briciolo di autostima negli sguardi incontrati giornalmente.

Fu così che si avvicinò a Raffaele, il quale era sempre stato attratto da lei, ma non osava fare niente, dato che conosceva la sua situazione e sapendo che era già impegnata, fece finta di nulla cercando di lasciar perdere.

Finché un giorno la burattinaia mostrò il suo interesse nei confronti di Raffaele, il quale, ingenuamente, scambiò tale interesse per amore e solo dopo avere perso tutto si rese conto di aver perso tempo dietro a chi lo trattava come un giocattolo, un passatempo per fuggire dalle monotona routine, ma purtroppo...lo capì solamente molto tardi.


2 - Le conseguenze 

Dopo un primo avvicinamento, ecco che Raffaele perse completamente la testa per lei, lenendo i suoi sensi di colpa, dato che, come gli era stato detto la storia fra la burattinaia e il suo compagno era salpata da tanto troppo tempo...tanto che entrambi conducevano vite separate e da molto tempo prima di Raffaele, la burattinaia aveva già cercato consolazioni fra numerose altre braccia, trovando solo il fugace ristoro di un momento, ma niente che somigliasse nemmeno lontanamente ad un sentimento amoroso.

Raffaele così iniziò ad aspettare trepidante che la burattinaia ponesse fine a quella vecchia relazione, ma purtroppo per lui gli anni passarono ed egli si trovava ogni volta messo all'angolo, ad aspettare qualcosa che non accennava minimamente ad accadere.

La burattinaia era molto più grande di Raffaele, a tal punto che lui iniziò un cammino di psicoterapia per accettare che non avrebbe mai potuto avere figli da quella relazione, per accettare che il suo desiderio di paternità mai sarebbe stato saziato.

La burattinaia però prometteva continuamente, rimandando sempre l'impegno preso, a lei non interessava il sentimento oppure i bisogni di Raffaele e in fin dei conti è normale, quale burattinaio si è mai preoccupato di chiedere ai propri pupazzi inanimati come stessero.

Triste ma vero, per la burattinaia ecco che Raffele non era una persona, ma una semplice marionetta in grado di soddisfarla, farla sentire amata e niente più, come già Raffaele capì troppo tardi che dove lui si sforzava di vedere amore...trovava solo meschino utilizzo.

Lui comunque rimaneva aggrappato a quelle flebili convinzioni che prendevano il nome di speranza.

Ma pur essendo la speranza l'ultima a morire, è risaputo che da sola non basta, così pian piano iniziò il suo cammino verso l'accettazione della realtà, aveva rinunciato alla possibilità di avere dei figli suoi per una persona che invece lo usò solamente come si usa un giocattolo.

Adesso a ripensarci ricorda anche le cose che non tornavano, comprendendo di essere stato tradito più volte.

Capì troppo tardi che quella differenza di età, per la quale lui tanto aveva lavorato e per la quale aveva rinunciato a tutto...beh capì che la burattinaia già da tempo aveva deciso che mai avrebbe avuto il coraggio di mostrarsi con una marionetta tanto più giovane.

Meschina come sol ola realtà sa essere, si crede che la maturità di una persona dipenda dalla sua età, ma non vi è nulla di più sbagliato, l'egoismo della burattinaia, la sua non curata dei sentimenti e dei sacrifici altrui fatti in suo nome mostravano tutta la sua forte cattiveria...niente più.

Raffaele ricorda che la sera la burattinaia lavorava in una scuola di musica come insegnante e lui come ogni persona che ama era ben felice di passarla a trovare alla fine delle lezioni, ma realtà meschina...era costretto a farlo di nascosto, dato che lei non era...sicura, così diceva, ma in questo racvonto una cosa è subito molto chiara, ovvero lei non muoveva un passo, ma desiderava che il suo pupazzo percorresse tutta la strada richiesta.

Raffaele ricevette diverse attenzioni dalle ragazze ma lui...le respingeva sempre sicura che la burattinaia lo amasse, salvo poi unire i puntini e scoprire che non solo così non era, anzi la burattinaia non curante di tutto lo tradì più volte, lasciandolo completamente da solo a vivere di bugie e rinunce in onore di un amore inesistente.

Ricorda che una volta davanti ad un bar la accompagnò e lei che stava aspettando uno studente insistette che lui non si facesse vedere in atteggiamenti allussivi riguardo la relazione poichè ancora non era pronta.

Indossando ancora una volta il paraocchi Raffaele decise di crederle....tempo dopo scoprì che quello studente altro non era che una voglia momentanea della burattinaia.

Raffaele iniziò dunque a bere...tanto, ogni giorno, la cosa buffa è che la sua cosiddetta "compagna" nemmeno se ne accorgeva, iniziò a perdere la serenità che lo contraddistingueva, iniziò così ad avere fortissimi disordini del sonno, si svegliava la notte e constatando che in realtà era sempre solo nel vuore della notte, ecco che in quei momenti capiva di vivere in una finzione, che ciò che tanto sperava non sarebbe mai accaduto.

Finì col procurarsi tagli sulle gambe, entrando in una spirale di vergogna, alcolismo e sensi di colpa.

Alla fine riuscì a lasciare la burattinaia, la quale però non ammise mai le sue colpe, anzi cerco sempre di scaricargliele addosso.

La burattinaia ottenne ciò che volle, una perfetta marionetta al suo fianco, e vedendolo solamente come un oggetto inanimato, i suoi bisogni non contavano, anzi...altro non erano che un fastidio per il suo gioco.

Raffaele si ritrovò ad avere rinunciato a tutto e per cosa poi...in cambio del suo amore e delle sue rinunce, ebbe solo menzogne, tradimenti, bugie e la più totale mancanza di rispetto, da colei che diceva di amarlo, tenendo quei fili ben tesi, facendolo danzare per lui.

Purtroppo dopo la psicoterapia, (la quale se fatta con cognizione di causa agisce nell inconscio più profondo), non riuscì mai più ad accettare l'idea di costruirsi una famiglia e di avere dei figli, guardandosi indietro scoprì di aver donato amore ad un'idea non a qualcosa di reale, per tutto il tempo di gioco della burattinaia lui pensandoci bene capì di essere stato lasciato sempre solo...senza contare mai niente.

Tanto ancora e molte più cose approfondite ci sarebbero da raccontare in merito a questa storia, ma per ora voglio lasciare un messaggio, ovvero che anche dopo i periodi più bui, una persona può rialzarsi e scorgere nuovamente il sole.

Così, proprio come ha fatto Raffaele, il quale sedotto, usato per un mero scopo personale, venne lasciato solo, completamente abbandonato, ma comunque è riuscito a trovare la forza di "rinascere".

Già solo guardandolo negli occhi si capisce che la sua visione del mondo è profondamente cambiata, eppure nonostante tutto eccolo ancora in piedi, è partito, se n'è andato lontano da tutto, adesso ha aperto una casa famiglia in Nepal, vive al servizio degli ultimi e tutto quell amore che non ha mai ricevuto, ecco che è riuscito a trovarlo in un posto che sarà anche chiamato terzo mondo, ma come lui mi dice...lì le persone ancora sanno dove sta di casa il cuore.

La sua vita tessuta di delusioni ma non di rimpianti. 

Le illusioni cadute una dopo l'altra come le bucce di un frutto, e il frutto è l'esperienza. 

Ha un sapore amaro; ma ha qualcosa di aspro che fortifica. 

Dobbiamo imparare dalla sua storia ad accettare la delusione finita, ma non dobbiamo mai perdere la speranza infinita di un domani migliore.