Di Enrico Buongiovanni
"Un buon insegnante è come una candela; si consuma per illuminare la strada per gli altri."
Proverbio turco
L'aforisma per questo articolo, altro non è che un proverbio turco e penso che non possa esistere descrizione migliore in così poche semplici parole riguardo a cosa dovrebbe essere un insegnante è su quale sia realmente la sua missione nel mondo.
1- Gioco e insegnamento
Ho aspettato un pò prima di prendere confidenza con le lezioni, con i bambini e con le insegnanti.
Prima di tutto ho preferito valutare come fosse fatto questo mondo scolastico che mi circondava.
Le lezioni e gli orari sono estremamente differenti rispetto a quelli occidentali, i ragazzi in classe mostrano subito quale sia la loro tempra.
Hanno bisogno di socializzare, vogliono ridere, vogliono scherzare, in fin dei conti è questo che sono, persone che appena si affacciano a quel gioco difficile ma al tempo stesso meraviglioso che è la vita.
Il direttore dell'associazione di volontariato per la quale presto servizio in Nepal mi ha raccontato la sua storia, prima di fondarla si è trovato a lavorare per diverse ong, quando ad un certo punto, finito l'innamoramento iniziale, ecco che aprì gli occhi sulle contraddizioni che governavano questo mondo.
Noto che molti di coloro che prestavano il loro servizio lavorando presso queste ong, ecco che non lo facevano per chissà quale spirito d'iniziativa, oppure per qualcosa di magico o ancora nobili ideali.
Si, esistevano anche queste tipologie di persone, ma molti di coloro che incontrò, desideravano fare carriera, desideravano la cosiddetta scalata sociale, desideravano gli onori della carica e non il cuore colmo per le proprie azioni.
Decise così di fondare questa organizzazione di volontariato in Nepal, la quale tocca diversi ambiti e aspetti del tessuto sociale, ma la sua missione al livello scolastico riguarda il donare pari opportunità al livello sia di istruzione, che di prospettive future, con un occhio particolare di riguardo nei confronti di coloro che non hanno accesso ad abbastanza fondi per permettersela.
2- La lezione
Ho passato i primi giorni a giocare con questi bambini, senza alcuna supponenza cercando di entrare un pò in punta di piedi nella loro quotidianità, fino a quando ho organizzato delle lezioni che potesse stimolarli e al contempo farli divertire.
Così assieme abbiamo osservato tre diverse bandiere: quella nepalese, quella italiana e quella inglese.
Assieme abbiamo parlato 3 differenti lingue, tramite l'utilizzo dell'inglese ecco che io insegnavo loro l'italiano e loro mi insegnavano il nepalese.
Non sono mancati i momenti di ironia scoprendo che semplici parole italiane hanno tutt'altro significato nella lingua nepalese.
Le ore di lezione sono passate molto velocemente, senza che ci rendessimo conto della fatica.
Adesso sono qui davanti al mio computer a preparare la lezione di domani e portando il mio sguardo alla finestra mi chiedo quale altra emozione positiva mi regaleranno questi bambini domani.