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Il mio nuovo inizio: l'amicizia che cambiò la mia vita

Di Enrico Buongiovanni



1- L'arrivo e la presa di coscienza 

I miei viaggi non sono mai stati di piacere o di turismo finalizzato al divertimento, ma sempre con progetti di volontariato o missioni, per questo quello che vedo durante queste esperienze non è la mera superficie, ma un vero e proprio spaccato di vita culturale e di tessuto sociale, il quale altrimenti, non potrebbe essere visto in nessun altro modo.

Al tempo vivevo in Etiopia, partecipavo ad un progetto di missionariato presso una scuola minorile, all'interno della quale cercavamo di preservare la salute psicologica dei bambini che la frequentavano.

I loro tessuti familiari erano pressoché inesistenti, padri assenti o che abbandonavano il tetto coniugale alla prima difficoltà, madri con troppa poca maturità per essere capaci di costruire legami duraturi nel tempo e tutto questo si ripercuoteva ovviamente sui bambini.

Ciò che mi portò in questa terra fu un grosso conflitto interiore, unito inoltre alla sconfitta di una malattia.

Tutte queste cose però, oltre ad aiutarmi a crescere, mi misero a dura prova, costringendomi a conoscere al meglio me stesso.

Nel mondo occidentale provai ad avere una vita settata sui certi binari tradizionali ma purtroppo non c'era nulla da fare, nessuna relazione mi donava la pace che cercavo, nessuna esperienza mi donava il senso di appagamento che rincorrevo, fu così che decisi di partire, in fin dei conti è semplice non si può diventare forti se prima non siamo stati deboli.

Nel cuore di questa esperienza di missionariato interno alla scuola, ebbi la fortuna di incontrare un ragazzo etiope straordinario di nome Amanuel.


2- Amanuel: una storia di redenzione 

Lui era insegnante di ballo all'interno della scuola, ci avvicinammo, lavorando passo passo con i bambini, e con il nostro lavoro, ecco che ancor di più crebbe la nostra amicizia.

Come spesso accade in questi casi, i legami che si creano diventano subito profondi e indissolubili, mi rivelò la sua storia...una storia di redenzione e legami indelebili.

Amanuel, un insegnante di ballo dalla straordinaria bravura, è diventato il compagno di avventure durante il mio periodo di servizio nella piccola comunità. 

I nostri incontri iniziarono sul pavimento di una modesta sala, dove i ritmi etiopici si intrecciavano con la melodia delle nostre risate.

La sua storia, un intreccio di sfide e riscatto, emerse durante una conversazione a tarda notte, mentre sistemavamo la sala per il giorno seguente.

Amanuel, mi spegò che in Etiopia la micro-criminalità è assai diffusa nelle città, (altra cosa che da semplice turista non noti), possono verificarsi dunque aggressioni e sequestri a scopo di estorsione, soprattutto nei parchi, davanti alle filiali delle banche, e ad Addis Abeba nel distretto di Bole e nelle foreste circostanti. Vi sono anche degli scippi armati alle volte e lui aveva fatto parte di una banda nella sua gioventù, una cosa che avviene spesso quando le uniche cose che la vita ti ha fatto conoscere sono la povertà e l'abbandono.

La tragedia però non gli lasciava tregua e colpì nuovamente la sua vita quando uno dei suoi compagni d'avventura fu vittima della violenza di strada, in un colpo di pistola vedi gli occhi di quello che fu il suo migliore amico...spegnersi per sempre.

Questo evento traumatico lo spinse a riconsiderare il percorso della sua esistenza, comprese che nella vita c'era molto di più, comprese che anche quando il cuore è in mille pezzi e viene ancora ridotto a brandelli, c'è comunque sempre una scelta, ovvero non diventare come il mondo circostante che ti ha ferito, ma alzarsi e cercare un riscatto interiore.

La morte del suo compagno fu una svolta epica che lo fece rinunciare al "percorso" che stava intraprendendo. 

Amanuel decise di riscattarsi, di abbracciare la positività e di trasformare la sua passione per la danza in un mezzo per ispirare gli altri. 

La sala da ballo della piccola scuola divenne così il palcoscenico della sua rinascita, un luogo dove la sua anima danzava verso la luce.

La nostra amicizia cresceva parallelamente alla sua trasformazione personale. Amanuel mi raccontò delle sue lotte, delle notti insonni in cui cercava un senso alla vita, e della forza interiore che lo aveva portato a superare le sue tenebre. 

La sua storia divenne un inno alla resilienza, e la danza, un veicolo per esprimere la sua gratitudine per una seconda possibilità.

Oltre alle lezioni di ballo, condividemmo momenti di introspezione e risate. 

La sua energia contagiosa e il suo ottimismo divennero un faro di ispirazione nella mia vita. 

La nostra amicizia trascendeva i confini culturali, unendo due mondi diversi in un'unica armoniosa sinfonia.

Amanuel rappresenta la testimonianza vivente che il cambiamento è possibile, che anche dalle esperienze più oscure può emergere una luce brillante.


3- Conclusioni e insegnamenti

Attraverso Amanuel ho imparato che le connessioni più significative spesso emergono nei luoghi e nei momenti meno prevedibili. 

La sua storia mi ha insegnato che l'amicizia può essere un baluardo di supporto e guarigione, oltrepassando le barriere culturali e abbracciando il potere trasformativo dell'amore e dell'accettazione reciproca.

Il nostro cammino insieme, un'armoniosa fusione di culture e esperienze, è diventato un capitolo indelebile nella storia delle nostre vite.

Grazie alla sua storia, alle nostre condivisioni, ecco che compresi il vero senso della parola gratitudine e fu allora che mi feci una promessa, avrei riniziato ad usare il cuore, avrei sempre dato il massimo in tutti i rapporti della mia vita e compresi che la bellezza che ciò che vediamo negli altri, nel bene e nel male, non è altro che il riflesso di ciò che abbiamo dentro e mi commossi a notare che vedevo bellezza in chiunque, indipendentemente da ciò che mi tornava indietro.

Compresi che c'è uno scopo per ogni cosa, una nuova lezione da apprendere, adesso a distanza di tempo, comprendo il suo messaggio ancora di più, ovvero non coltivare mai odio, ma accettare chi o cosa entra ed esce dalla tua vita, dalle esperienze alle persone, tutte queste cose non fanno altro che donarti un altro piccolo pezzo di puzzle, il quale, se sarai abbastanza fortunato e maturo da capirlo, riuscirai ad usare per costruire te stesso.

Bisogna avere fede in questo mondo, poichè la sua bellezza è presente ovunque.