
Di Enrico Buongiovanni
Si dice spesso che non possiamo mai sapere davvero cosa si nasconde dietro gli occhi di una persona, ma quante volte viviamo come se non fosse vero?
Quante volte giudichiamo in fretta, condanniamo senza conoscere, ci allontaniamo senza comprendere?
Un giorno, mentre ero seduto su una panchina in una piazza affollata, mi sono fermato ad osservare la gente. Volti che si incrociavano, sguardi persi nei pensieri.
C'era un uomo che parlava bruscamente al telefono, con i pugni serrati e lo sguardo duro.
Una donna camminava a passo veloce, trattenendo le lacrime dietro un'aria di finta indifferenza.
Un ragazzo urtava un passante senza neanche scusarsi, perso in chissà quale rabbia interiore.
E in quel momento ho pensato: E se potessimo vedere oltre?
Se potessimo entrare per un istante nelle loro vite, scopriremmo che quell'uomo al telefono ha appena perso il lavoro e non sa come sfamare la sua famiglia.
Che quella donna ha ricevuto una notizia devastante e sta cercando di non crollare in mezzo alla gente.
Che quel ragazzo è stato abbandonato da chi avrebbe dovuto proteggerlo, e la sua rabbia non è altro che un disperato grido d'aiuto.
Se solo potessimo vedere il dolore che si nasconde dietro ogni azione, forse il nostro cuore si aprirebbe un po' di più.
La metafora dello specchio infranto
Immagina che ogni persona sia come uno specchio.
Quando veniamo al mondo, siamo perfettamente intatti: riflettiamo la luce, la bellezza, la purezza.
Ma con il tempo, con le esperienze dolorose, gli specchi iniziano a incrinarsi.
Un rifiuto, un tradimento, una perdita... ogni dolore lascia una crepa.
Alcuni specchi si frantumano quasi del tutto, e chi li possiede non sa più come riflettere amore: tutto ciò che riesce a fare è proiettare su gli altri il proprio dolore, ferendo senza nemmeno rendersene conto.
Ma la verità è che nessuno nasce cattivo, freddo o insensibile.
Sono le crepe dello specchio a deformare l'immagine che proiettiamo nel mondo.
Ecco perché spesso chi ferisce è stato ferito per primo.
Empatia: il potere di vedere oltre
Se riuscissimo a vedere le crepe negli specchi degli altri, forse saremmo meno inclini a reagire con rabbia, e più disposti a rispondere con comprensione.
Non significa giustificare il male, né accettare l'inaccettabile.
Significa riconoscere che dietro ogni comportamento c'è una storia che non conosciamo.
Quante volte siamo stati noi quelli distanti, impazienti, scontrosi? Quante volte avremmo voluto che qualcuno ci guardasse negli occhi e capisse, invece di giudicare?
L'empatia è il dono più grande che possiamo sviluppare.
È il coraggio di fermarci un istante prima di reagire, per chiederci: E se questa persona sta soffrendo?
È la scelta di rispondere con gentilezza anche quando sarebbe più facile allontanarci, perché un piccolo gesto di umanità può essere il primo passo per ricomporre uno specchio rotto.
Il mondo sarebbe un posto migliore se imparassimo a vedere oltre le apparenze.
Forse non possiamo riparare le crepe negli altri, ma possiamo evitare di crearne di nuove. Possiamo essere quel riflesso gentile che ricorda loro che, nonostante tutto, c'è ancora bellezza nella vita.
E la prossima volta che qualcuno sarà sgarbato con te, prova a chiederti: Quale battaglia starà combattendo?
Forse non avrai la risposta, ma avrai fatto la scelta più difficile e nobile di tutte: quella di comprendere, invece di giudicare.